DRAWN ONWARD

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PAUL GEELEN
Chance Encounter

giovedì 8 giugno, ore 18:30
Barriera, 
via Crescentino 25 Torino

9 giugno/ 1 luglio
gio. –  ven.  15:oo / 19:00
sab. 11:00/ 13:00

Torino – giovedì 8 giugno alle ore 18.30, presso gli spazi di Barriera in via Crescentino 25, inaugurerà la mostra personale Chance Encounter dell’artista Paul Geelen, risultato di una collaborazione tra Progetto Diogene e lo spazio P/////AKT di Amsterdam nell’ambito del progetto Drawn Onward.

Il progetto Chance Encounter di Paul Geleen trae origine da un reperto archeologico rinvenuto nel 1877 nella campagna piacentina da un contadino durante l’aratura. L’oggetto, denominato il ‘fegato di Piacenza*’, è una scultura in bronzo con iscrizioni etrusche che ritrae un fegato di pecora e usato per la lettura degli astri.

Nell’allestimento presso gli spazi di Barriera l’artista propone la sua versione in creta del fegato etrusco, in scala uno a uno e, all’angolo opposto, un vero fegato di pecora, posizionato su un piano refrigerante, costruito appositamente per conservarlo.

I due oggetti parlano di due realtà solo apparentemente conosciute.

Se, infatti, sappiamo le origini e l’uso del fegato di Piacenza, vien da chiedersi sin dove la nostra conoscenza possa arrivare, ossia se davvero possiamo leggere quest’oggetto come coloro che lo hanno realizzato. E anche il fegato reale. Un organo che possediamo, eppure rimane celato.

A questi due oggetti Geleen ne aggiunge un altro, ‘conosciuto’: due blocchi neri in polistirolo, due parallelepipedi, che scolpisce, per la prima volta. Nella sua pratica, infatti, l’artista utilizza ad ogni mostra un materiale mai usato prima. Così i solidi di polistirolo, tagliati con un lama incandescente, rivelano scarti che si caricano di significato, quasi a sovrastare la massa solida dei due parallelepipedi che formalmente ricordano i due emisferi del cervello. L’organo ‘nobile’,  ci ricorda Platone, che dialogava con il resto del corpo grazie alla superficie riflettente e lucida del fegato; un fegato, come abbiamo visto, che serve a vedere il futuro. Concetto che l’artista evoca ulteriormente attraverso un intervento sonoro di un treno in transito: il suono è il movimento, condizione prima del futuro.

*Modello bronzeo di fegato di pecora con iscrizioni etrusche, II -I sec. a.C.

Paul Geelen (1983)
vive e lavora ad Amsterdam
Dal 2004 al  2008 ha studiato al the AKV | St. Joost in Breda. Nel 2014 ha completato i due anni di residenza al De Ateliers in Amsterdam. Recentemente ha esposto: A Minor State of Flux – Arti et Amicitiae, Amsterdam (2017), Sliding under traces – A Tale of Tub, Rotterdam (2016), Survival Blur – Grey Light Projects, Brussels (2015), Percussive Hunter – Akbank Sanat, Istanbul (2015), Axis Mundi (Art as a healing tool) – Moinsun, Paris (2015), The Hidden Picture – Cobra Museum, Amstelveen (2014), Offspring – de Ateliers, Amsterdam (2014) e  Æon Flux a P/////AKT, Amsterdam (2014).